Il pensiero si manifesta nella parola;       

La parola si manifesta nell’atto;          

L’atto diventa abitudine e             

l’abitudine si consolida nel carattere.       

Perciò, vigila con cura sul pensiero e le sue vie  

e fa che scaturisca dall’amore           

che nasca dall’attenzione per tutti gli esseri.

Come l’ombra segue il corpo,           

come pensiamo, così diveniamo.

Dal Dhammapada

 

Pierpaolo

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Per quanto detto prima vi consiglio due siti:

http://www.rinnovareleistituzioni.it

http://www.ilsensodellamisura.com

 

 

L’intervista che ho rilasciato alla giornalista del Corriere della Sera

  • Miopia. Studio australiano sul rapporto ambiente e difetti visivi
  • Bambini con la vista d' aquila se stanno tanto all' aria aperta
  • Genitori occhialuti, temete che i figli si ritrovino con due fondi di bottiglia agli occhi già dalle elementari? Mandateli ogni giorno a giocare al parco. È un consiglio basato su un corposo studio in pubblicazione su Ophthalmology: secondo i dati raccolti dal Sydney Miopia Study, quanto più tempo i bimbi passano all' aperto tanto minore è il rischio di diventare miopi. La ricerca, una delle più ampie mai realizzate per capire il ruolo dei fattori ambientali sullo sviluppo della miopia, ha coinvolto 1765 bambini di 6 anni e 2367 dodicenni. Kathryn Rose e i suoi colleghi oculisti dell' Università di Sydney si sono così accorti che stare all' aria aperta protegge la vista: non importa se è per partecipare a una caccia al tesoro, fare un picnic o praticare uno sport, quel che conta è stare molto fuori. Non perché le ore trascorse all' esterno sottraggano tempo ai compiti o perché all' aperto si "riposa" l' occhio mettendo a fuoco all' infinito: basta focalizzare lo sguardo a sei metri di distanza per avere lo stesso effetto distensivo. Quello che conta, scrivono gli australiani, è la maggior quantità di luce: più intensa, regala una maggior profondità di campo e una visione più distinta; inoltre stimola la retina a rilasciare il mediatore dopamina, che pare inibisca l' allungamento del bulbo oculare tipico dei miopi. Lo conferma Pierpaolo Maimone, dell' Oculistica pediatrica del Dipartimento di pediatria dell' Università di Padova, che da anni studia l' argomento e ha proposto un ruolo di spicco per il colore verde: «Una teoria evoluzionistica, perché l' uomo si è adattato a vivere nelle foreste, mentre oggi è assai meno esposto al verde. Un fatto che pare predisporre alla miopia: non a caso i miopi leggono peggio su uno sfondo verde». Quale che sia il motivo è bene stare molto all' aperto, soprattutto da piccoli, ma anche studiare con una luce adeguata e fare pause di 5-10 minuti ogni ora per guardare fuori dalla finestra e riposare la vista. Perché le prove certe non si hanno ancora, ma passare tanto tempo con lo sguardo concentrato a pochi centimetri dal naso è un altro elemento sul banco degli imputati. «Per mettere a fuoco oggetti vicini usiamo un muscolo; se lo alleniamo troppo passando molto tempo chini sui libri, diventiamo "campioni" nella vista ravvicinata, ma vediamo peggio da lontano - spiega Maimone -. Non è l' unico elemento, perché ci sono tanti studiosi non miopi: contano pure i geni e la postura; di certo però non fa bene. Come segnalano gli australiani: il rischio massimo di miopia si registra fra chi passa molto tempo guardando a distanza ravvicinata e sta poco all' aperto».
  • Meli Elena
  • Pagina 45
    (2 marzo 2008) - Corriere della Sera
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